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Izzo Mario Costruzioni S.r.l.

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Riqualificazione ambientale del centro storico e dell'emergenza monumentale del castello del Comune di Acerra

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Cenni storici - Il castello baronale di Acerra è situato nell’omonima piazza, all’estremità nord della croce cardo-decumanica dell’impianto viario di origine romana, ai margini settentrionali del nucleo antico della città ed aveva la valenza di elemento difensivo della città e rientrava nell’articolato sistema fortificato territoriale di cui facevano parte anche i centri urbani di Capua e Nola.
Le prime notizie storiche sul Castello di Acerra risalgono all’800 d.C. periodo in cui il complesso, costruito su un precedente insediamento bizantino, distrutto dagli stessi Longobardi nel 570 d.C., fu nuovamente raso al suolo nell’834 d.C. Da tale data fino al 1800, si succedettero nel possesso del feudo, con sede nel castello, numerosi feudatari. Tra questi si annovera Gurello Origlia che eseguì una ristrutturazione quasi totale che risente in pieno dello stile e dell’architettura del XV secolo.
L’attuale configurazione planovolumetrica del castello è da ritenere completata nella seconda metà del Settecento sui lavori intrapresi da Ferdinando de Cardenas, feudatario di Acerra dal 1753 al 1803.
Nei nuovi lavori di ampliamento del complesso sono da includere altresì la costruzione ex-novo dei due corpi in appendice a quello maggiore residenziale: uno nella corte accanto alla grande stalla sul lato orientale, e l’altro, destinato a “granile”, innalzato nel giardino sul lato occidentale e il completamento murario e alla sistemazione degli interni dell’ultimo livello destinato ad appartamento nobile, abbellito altresì con nuova pavimentazione e decorazioni ad affresco nonché con rivestimento ad intonaco delle nuove facciate e riquadri di stucco alle finestre. Un segno delle integrazioni settecentesche è suggerito dalla disposizione delle finestre dell’ultimo piano che non risultano essere in una precisa scansione verticale con quelle dei due piani inferiori; infatti sono più ampie e sfalsate rispetto a quest’ultime.
I numerosi ampliamenti ed i continui restauri hanno reso il Castello un edificio dalla complessa stratificazione. Si articola su tre livelli, con copertura a tetto a due falde e sulla facciata principale presenta una torre semicilindrica in pietra di tufo.
Interventi–L’appalto, bandito dal Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche Campania, Molise, Puglia e Basilicata, ente delegato del Comune di Napoli, ha interessato la riqualificazione dell’intero castello, ivi compresa l’area urbana.
In particolar modo si è intervenuto su tutte le facciate, sia interne che esterne.
In primo luogo sono state effettuate delle prospezioni Georadar (RIS MF Hi- Mod con trasduttore IDS con frequenza 3.000 Mhz) per mappare la presenza di elementi metallici presenti sotto lo strato di intonaco, e per determinare l’esistenza di anomalie e/o riflessioni nel sottosuolo.
Si è quindi proceduto ad un preciso e dettagliato intervento cartografico delle parti esistenti, eseguito sulla base di un’analisi visiva, di auscultazione al martello e di indagini puntuali da parte di un restauratore specializzato.
Sono poi state diserbate e pulite le superfici.

 

Si è proceduto alla spicconatura degli intonaci verificando le superfici con tecniche manuali, auscultando i distacchi con metodo percussivo e intervenendo con scalpello e martello sotto la guida dei restauratori e quindi rimossi elementi aggiunti di scarsa qualità ed elementi di tamponatura aggiunti, nel rispetto delle murature antiche; Altri intonaci sono  stati consolidati in profondità eseguendo fori in corrispondenza delle zone di distacco, aspirazioni delle polveri, lavaggio e umidificazione delle parti da consolidare, con iniezioni di apposito formulato a base di calce idraulica naturale, previsto in circa 6/8 iniezioni per metro quadrato trattato.
Inoltre sulle facciate più antiche sono stati ritrovati e messi in evidenza dei tratti di murature antiche (antecedenti al periodo Longobardo), eseguite con intarsio di tufo di diverso colore, gli stessi sono stati puliti da restauratori specializzati, vi è stato eseguito un rilievo puntuale e sono quindi stati consolidati e protetti in attesa di un successivo restauro.
Sono state integrate, laddove necessario, le murature, riconfigurando i vani e ristabilendo alcune texture murarie con pietre o mattoni dalle caratteristiche petrologiche, dimensionali e chimico fisiche simili a quelle antiche messe in opera secondo gli spessori già esistenti con stilatura dei giunti.
Dopo aver ricevuto il risultato del rilievo laser scanner sono state spicconate le murature per mettere in evidenzia le strutture portanti dei solai (putrelle in acciaio) e, tutti gli elementi di consolidamento all’interno delle murature (catene), sono stati puliti, con spazzole metalliche, trattati con convertitori di ruggine e successivamente occlusi gli spazi delle putrelle con mattoni sagomati in opera e allettati con malta a base calce.
Sono state restaurate le cornici a stucco sagomate di sottogronda e le cornici delle finestre, con la rimozione di tratti ammalorati e ripresa dei tratti di ossatura mancanti con inserimento di perni in ottone inghisati e legature con filo di ottone inoltre, è stato eseguito il trattamento dei ferri ossidati presenti all’interno degli aggetti, e coperti con malta a base calce.
Successivamente sono stati eseguiti gli intonaci sulle facciate nelle tre fasi, rinzaffo, intonaco rustico e finitura a spugna. Dopo la maturazione degli intonaci sono stati tinteggiati eseguendo una velatura, nel rispetto delle analisi chimiche  e stratigrafiche ,sulle facciate, con silicati di potassio, basato su un progetto critico del colore; per quanto concerne le parti non spicconate sono stati rimossi con smerigliatura del film pittorico esistente e rifatto con quello sopra descritto.

E’ stato sostituito, infine, su tutte le facciate il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, con l’inserimento di gronde, bicchieri e discendenti in rame a vista, per consentire un deflusso regolare delle acque, senza provocare un dilavamento delle facciate.

S

ono stati eseguiti quindi tutti gli impianti (antincendio, elettrico, idrico e di condizionamento), è stato istallato un nuovo impianto ascensore e un montascale per disabili.

Il lavoro è stato completato con la realizzazione o fornitura di tutti gli arredi interni (camerini, palco conferenze, guardaroba, bar) ed esterni (panchine, campo da calcio, area giochi per bambini).

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