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L’impresa ha eseguito uno studio approfondito del progetto e dello stato di fatto, producendo una notevole quantità di rilievi e documentazione fotografica preliminare all’intervento.
E’ stato inoltre necessario realizzare protezioni in tavolati e teli, per i pavimenti in cotto e marmo e per tutti gli altari presenti nelle cappelle laterali, e per i numerosi manufatti quali targhe incisioni presenti in ogni cappella,alcuni dei quali oggetto di restauro, per il grande altare centrale e per la balaustra antistante;
FACCIATA - Per il portale in pietra d’ingresso alla chiesa e di quello corrispondente all’accesso laterale, si è costruito, prima delle relative lavorazioni di restauro, un incastellatura in legno con interposto materiale antiurto a protezione degli spigoli da eventuali danni derivanti da movimentazione di macchine e materiali o urti accidentali.
Una leggera variazione tecnica in corso d’opera è stata disposta per gli interventi dei restauro della facciata della Chiesa. In sostituzione del consolidamento murario originariamente previsto anche con l’inserimento di elementi metallici, si è optato per un intervento più tradizionale di cuci-scuci localizzato e ripresa di muratura in alcune zone d’intervento, laddove il quadro fessurativo lo ha suggerito, atteso che, rimosso l’intonaco ammalorato, è emersa una consistenza muraria molto più rassicurante di quella ipotizzata.
Sono state quindi raschiate le tinte e pitture, ed applicato l’intonaco in doppio strato, infine è stata stesa una pittura minerale a base di silicato di potassio con resistenza agli agenti atmosferici e permeabilità al vapore.
Tutte le pietre esterne sono state pulite da tutte le impurità e gli ossidi di ferro e sono state quindi lucidate e infine trattate con silicato di metile per proteggerle dagli eventi atmosferici.
Sono state infine trattare le cornici e i capitelli con un fissativo naturale, completamente traspirante e biodegradabile.
SUPERFICI INTERNE - Le superfici esterne ed interne, sia verticali che voltate, presentavano degradi di media entità con presenza di fessurazioni dovute ad effetti sismici e da umidità con infiltrazioni, attribuibili a disconnessione del manto di tegole, scarsa manutenzione delle coperture e dei giunti, con conseguente ristagno delle acque meteoriche;
Per quel che riguarda le pareti interne, a seguito della spicconatura, sono state effettuate opere di ricucitura muraria nelle aree interessate a lesioni, con risarcitura degli stucchi e dello strato di intonaco, soprattutto nelle parti interessate ad umidità ed efflorescenze, utilizzando cicli di finitura compatibili con quelli esistenti e di tipo traspirante, ed in particolare, è stato utilizzato un intonaco macroporoso che aumenta notevolmente la velocità di evaporazione dell’acqua presente nella muratura e di contenere la creazione di Sali cristallizzati senza pericolo di disgregazione dell’intonaco, sono quindi state riprese le modanature delle cornici con il consolidamento delle decorazioni degradate.
Tutti i marmi previsti in contratto sono stati inoltre puliti e lucidati,, integrati gli stucchi e alcune parti di marmo non più esistenti.
CRIPTA - Per quanto riguarda la cripta, nel progetto a base di gara era previsto il prosciugamento delle acque ed il risanamento degli ambienti ipogei per integrare la cripta in un percorso di valorizzazione complessiva del monumento.
Diversamente, dopo intere giornate impiegate ad aspirare l’acqua con pompe idrovore, si è constatato che il livello dell’acqua ritornava puntualmente a quello originario.
Sono stati eliminati quindi manualmente tutti i materiali di risulta accumulatisi negli anni.
Campioni di acqua prelevata sono stati sottoposti ad analisi di Laboratorio che ne hanno accertato l’estrema purezza.
Accertato cosi che trattavasi di acqua di sorgente e che, di fatto, la Cripta si comportava quasi come una vasca di laminazione con una “soglia di troppo pieno” che ne garantiva il deflusso verso l’esterno grazie ad un efficiente sistema idraulico, si è ritenuto allo stato, anche per il ridotto tempo a disposizione e per le modeste risorse economiche (in futuro con opportuni studi ed analisi di tipo geotecnico, idraulico, ecc. si potrà approfondire una diversa soluzione) di mantenere lo stato dei luoghi, così come rinvenuto. Pertanto, dovendo “convivere” con la presenza dell’acqua, si è rinunciato ad intervenire sulle murature con le modalità originariamente previste, ovvero tagli delle murature stesse per evitare la risalita dell’acqua. Si è invece mantenuto un sistema meccanico di ventilazione dell’ambiente ipogeo per contenere l’umidità aprendo vani e asole nella muratura per raccordare tutti gli ambienti della cripta.
COPERTURA DELLA NAVATA E TETTO - Ulteriore variazione tecnica è stata disposta per il rifacimento della copertura della navata. Qui infatti, una volta potuto accedervi con maggiore facilità, ed in dipendenza di alcune prove dirette eseguite, si è constatato il pessimo stato di conservazione delle strutture lignee costituenti l’orditura secondaria (travicelli correnti), attaccate da insetti xilofagi e da marcescenza. In sostituzione del tavolato ligneo previsto nel progetto di appalto, si è progettata la completa sostituzione di tutti i travicelli, collocandoli con un passo tale da poter comodamente sistemare su di essi le tegole di copertura, previo idoneo trattamento protettivo, provvedendo altresì al restauro dei puntoni delle capriate e delle componenti metalliche (saette e catene) ed alla risistemazione degli appoggi delle stesse sulla muratura perimetrale.
Si è quindi proceduto all’applicazione di liquido antiparassitario per la prevenzione e la conservazione delle strutture lignee.
Le pareti interne del tetto a falda dopo essere state rasate e stuccate, e trattate con l’applicazione di isolante acrilico all’acqua sono state pittate con pittura minerale a base di silicato di potassio a base liscia e opaca.
L’intervento ha inoltre riguardato la manutenzione straordinaria del manto di tegole esistenti, con nuove converse e canali. E’ stato infatti rimosso totalmente il manto di copertura composto da tegole e coppi e il manto impermeabile. Successivamente alla nuova impermeabilizzazione, sono state poste in opera tegole in laterizio.
Sono state realizzate le linee vita permanenti sulla navata centrale, su quella laterale e sulla cupola, sia per il lavoro in quota delle maestranze che per la manutenzione futura.
TERRAZZO - Per quel che riguarda il terrazzo, è stato demolito il pavimento in lastre di pietra naturale e rimosso il mento impermeabile, sostituito con un nuovo manto impermeabile prefabbricato costituito da membrana bitume-polimero elastometrica applicata a fiamma su massetto di sottofondo di malta di cemento. E’ stata quindi applicata una vernice protettiva per il manto impermeabile a base di resine acriliche e infine posto in opera, nella parte destra, un nuovo pavimento in cotto naturale satinato.
SACRESTIA E LOCALI CONVENTINO - L’intervento di restauro dell’area della Sacrestia e dell’ambiente adiacente detto del “Lavamano” ha previsto le seguenti opere:
Smontaggio di tutti gli arredi da restauratori specializzati e la riposizione degli stessi, in fase di “prerestauro” nell’abside della chiesa in una zona protetta da tavolati rigidi e teli antipovere, quindi rimontaggio degli arredi distaccando leggermente i mobili dal muro in modo da favorire l’areazione e diminuire l’assorbimento di umidità.
Verifica della originaria quota calpestio, mediante saggi esplorativi a pavimento: in questo ambiente si osservi che i rapporti in elevato dell’ambiente gotico, segnato dalla presenza di costoloni e volte ad ogiva, risultano non presentare proporzioni canoniche: l’ altezza del pavimento e la tipologia di rivestimento in seminato veneziano riconducevano la possibile alterazione delle quote originarie ai primi anni del secolo scorso, presumibilmente a seguito di interventi di risanamento da fenomeni di umidità.
E’ stato quindi demolito il pavimento in lastre di pietra naturale e parimenti demoliti i solai in laterizio armato, sia orizzontali che inclinati, eseguito uno scavo per una profondità di 1,5 m e installato un vespaio areato in cupole di polipropilene rigenerato per entrambe le soluzioni in modo da recuperare le altezze originarie e contestualmente creare una barriere all’umidità di risalita.
E’ stato quindi installato, In luogo della pavimentazione in cotto industriale prevista un pavimento in cotto artigianale (compreso di trattamento protettivo), in armonia con il decoro dell’ambiente e degli arredi lignei di fattura seicentesca.
Per le murature, per migliorare l’efficienza energetica, si è pensato di intervenire anche sulla stratigrafia delle murature utilizzando un intonaco isolante termo acustico naturale. Il composto ha il vantaggio di essere completamente naturale, altamente traspirante, pronto all’uso per la realizzazione di rivestimenti termici a cappotto sia interni che esterni. Il prodotto ha anche buone caratteristiche di resistenza al fuoco ed è riciclabile come inerte a fine vita. La porosità e la calce presenti all’interno dell’intonaco lo rendono batteriostatico e antimuffa Nell’ambiente limitrofo, esposto con tre vani sulla corte interna, sono state demolite le tamponature murarie posticce che obliteravano gli originari accessi al cortile interno ed il solaio in ferro e tavelloni che aveva letteralmente cancellato la primitiva volta a botte e a vele che copriva tale ambiente. Sono venuti pertanto alla luce le originarie aperture “ad arco” prospettanti sul cortile ed una singolare finestra trilobata con imbotte intonacato. Della volta di copertura è risultato possibile mantenerne esclusivamente la prima parte e pertanto si è realizzato un nuovo solaio in putrelle, ricostruendo la forma originaria della porzione di volta mancante ricorrendo ad una struttura in nervometal.
E’ stata smontata la veranda in ferro con tetto in lamiera e altre opere di superfetazione non congrue, restituendo coerenza formale e materica agli ambienti storici e risistemando, così, il prospetto liberato, anche attraverso la sostituzione degli infissi esistenti con nuovi infissi in acciaio zincato e vetrocamera. E’ stato inserito un miglioramento del vetrocamera al fine di diminuire la necessità di manutenzione attraverso l’inserimento di un profilo distanziatore altamente prestante ottenuto utilizzando una particolare sostanza composita isolante (materiale organico rinforzato con fibra di vetro) frutto della ricerca aero-spaziale.
Sul terrazzo del conventino, infine, è stata demolita la vecchia scala in muratura e sistituita con una nuova scala in ferro.
PAVIMENTAZIONE NAVATA E CAPPELLE - La pavimentazione barocca, costituita da cotto napoletano con intarsi di marmo bianco e bardiglio della navata centrale e delle cappelle, si presentava in condizioni di degrado a causa dei Sali affioranti dalle strutture sottostanti piene di umidità; quindi vi erano alcune zone in cui i supporti si presentavano sfaldati e con mancanze di materiale.
E’ stata quindi effettuata la protezione totale permanente dell’intera superficie della chiesa compresa tutta la superficie absidale e quella relativa alle cappelle laterali con stessa metodologia per prevenirne il danneggiamento causato da cadute di materiali accidentale nonché l’usura. La sola parte non protetta è quella centrale relativa alla zona fruibile dai fedeli che, protetta dai lavori delle facciate interne da un tavolato chiuso posto al di sotto del ponteggio a ponte sulla navata e dalle recinzioni chiuse laterali, Inoltre prima dell’inizio dei lavori è stata preventivamente eseguita una ricognizione per verificare lo stato di conservazione; nel caso distacchi dei supporti o esfoliazione degli strati decorati è stata realizzata una protezione (preventiva) con applicazione di tela velatino applicata con resina.
Sono state rimosse piccole parti di marmi del pavimento danneggiate ed integrate parti mancanti con marco dello stesso tipo e colore.
INFISSI - In tutta la chiesa si è operato alla grande manutenzione degli infissi in ferro e vetro, e degli infissi esterni in legno, con sigillatura delle vetrate della navata principale e del presbiterio, la sostituzione dei vetri rotti, e l’integrazione di vetri artistici, lo smontaggio e revisione delle ante, la protezione antiossidante di tutte le parti metalliche, con verifica della ferramenta.
Infine sono state sostituite alcune porte come quella in legno della sacrestia, intervento necessario dato il cambiamento di quota della pavimentazione.
CAMPANILE - Sono state raschiate le tinte e pitture, ed applicato l’intonaco in doppio strato, infine è stata stesa una pittura minerale a base di silicato di potassio con resistenza agli agenti atmosferici e permeabilità al vapore.
BAGNI- Per i bagni (di cui uno disabili) sono stati posti in opera nuovi pavimenti in pavimento maiolicato e nuovi rivestimenti composti da lastre di marmo lucido e piastrelle in ceramica smaltata in pasta rossa, sono stati rifatti tutti gli intonaci, le tracce e le pitturazioni.
Sono stati creati tutti gli allacci per li apparecchi igienico- sanitari, gli scarichi e forniti in opera tutti gli elementi per dare il bagno completo a regola d’arte ( vado, lavabo, piatto doccia).
IMPIANTI – Per una completa fruibilità della struttura sono stati installati tutti gli impianti di trattamento dell’aria, bocchette di mandata e di aspirazione, i quadri elettrici, le cassette di derivazione, l’impianto elettrico completo, centralino telefonico per 1 linea urbana e 4 interni espandibile fino a 3 linee urbane ed 8 interni, punto telefonico, impianto di rete dati, punti presa, revisione punti luce e prese esistenti.
OPERE DI RESTAURO – Preventivamente all’effettivo inizio dei lavori si è proceduto ad una catalogazione di tutte le opere artistiche amovibili presenti in cantiere.
Sono state smontate e conservate anche le tele presenti nelle cappelle, non oggetto di intervento, per preservarle da eventuali danni derivanti da polveri e/o da cadute di materiali o urti accidentali e saranno conservate nella sala adiacente al lavamano.
Le tele e le tavole che sono allocate in nicchie o cornici di stucco non sono state rimosse per evitare inutili traumi alle parti lignee ed alle tele e sono state realizzate protezioni specifiche dalla polvere con teli di tessuto non tessuto. I dipinti, sia su tavola che su tela, oggetto di intervento hanno ricevuto dapprima una disinfestazione completa del supporto ligneo mediante applicazione di biocida (per i dipinti su tavola) o una velinatura della superficie pittorica eseguita con colla di coniglio e carta giapponese (per i dipinti su tela), una pulitura chimico-meccanizzata per la rimozione degli strati soprammessi alla superficie pittorica, poi è stato effettuato il consolidamento localizzato e generalizzato della pellicola pittorica e degli strati preparatori nei casi in cui vi era la presenza di perdita di colore.
Sono state rimosse le struccature frutto di precedenti interventi e reintegrate alcune zone con colori a vernice, infine è stata applicata la parchettatura di sostegno per garantire la stabilità strutturale del supporto ligneo.
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